BIRRE E LIQUORI NELLE MARCHE

BIRRE E LIQUORI
BIRRA
Nel corso degli ultimi anni si è sviluppata nelle Marche una fiorente produzione di birra artigianale, con tanti piccoli micro birrifici sparsi nel territorio. Alogastronomia è è il neologismo che l’Associazione Apecchio Città della Birra ha coniato con l’intento di esprimere, comunicare e promuovere l’abbinamento tra birra artigianale, prodotto di qualità e territorio. La birra vista quindi come un prodotto agricolo ed eccellente, e, in quanto tale, in grado di stabilire forti legami sia con gli altri prodotti che con il territorio stesso, fino a diventare il volano turistico per arricchire l’intero paniere provinciale e regionale.
BEVANDE ALCOLICHE, DISTILLATI, LIQUORI
La distillazione nelle Marche ha origini antichissime grazie e soprattutto ai monaci che, a partire dal xv secolo si dedicano con passione e talento alla creazione di bevande rigeneranti. Gli amari al tartufo, i caffè sport ma in particolare i liquori all’anice, sono ormai prodotti affermati sul mercato nazionale ed internazionale.
MISTRA’
Simbolo di zone come i Monti Sibillini è l’anice, Pimpinella anisum, termine che deriva dal latino anisum e dal greco anison. Il Mistrà è un liquore all’anice più o meno dolce, di corpo, dal retrogusto secco e amaro, le cui origini sono antichissime. La gradazione è intermedia, ricca di aromi e virtù officinali. Il Mistrà, da Misithra (città bizantina) o da mischia (poiché viene mescolato con acqua), è diffuso nell’ascolano e nel maceratese. E’ preferito puro per gli aromi o come correzione al caffè.
ANISETTA
L’Anisetta, più dolce, è classica di Ascoli Piceno e viene servita al Caffè Meletti nella famosa Piazza del Popolo. Si può bere di mattino ed è ottima nel dessert; allungata in acqua è dissetante e agevola la digestione. Alcuni la bevono con la mosca: 3 o 4 chicchi di caffè annegati nel liquore.
VINO COTTO
Dalla tradizione contadina delle zone interne derivano il vino cotto, la sapa e il vino di visciole. La zona di produzione del vino cotto è molto estesa e comprende gran parte delle province di Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno. Per ottenere il classico vino cotto dolce, si fa ridurre la quantità iniziale di mosto in una percentuale variabile tra il 30 e il 50%. Se invece si preferisce un prodotto più secco, basta ridurre la durata della bollitura. A concentrazione ultimata si versa il mosto nelle botti di legno dove avverrà la fermentazione. La versione secca viene, in genere, utilizzata come vino da pasto e gli accostamenti con le pietanze variano a seconda del suo grado di concentrazione e del suo tenore alcolico. La versione dolce, invece, è da considerare un “vino da dessert” perfetto con crostate, ciambelloni, biscotti e con dolci rustici della “bassa marca”.
SAPA
La sapa si potrebbe definire come una parente prossima del vino cotto, in effetti, si ottiene attraverso la concentrazione a fuoco diretto del mosto, che in questo caso è più spinta in quanto si fa evaporare circa il 70/80% della quantità iniziale del mosto. La sapa così ottenuta si presenta come uno sciroppo dolcissimo, dal colore variabile, dall’ambrato al rosso-violaceo, intenso odore di caramello e sapore mielato, sapido e vellutato. Un tempo si utilizzava principalmente, come il miele, in sostituzione dello zucchero che era assai raro, oggi si utilizza come mostarda di frutta per abbinamento di formaggi stagionati e saporiti.
VINO DI VISCIOLE
Nello jesino e nel pesarese si produce il vino di visciole. Oggi, onde evitare l’utilizzo di denominazioni non consentite dalla legge, il prodotto si immette generalmente in commercio con la dicitura di “bevanda aromatizzata a base di vino e visciole”. Il vino di visciole si ottiene dalla fermentazione della ciliegia selvatica collinare o montana e il vino rosso locale, in proporzioni variabili da zona a zona. Con il suo bouquet straordinariamente intenso, nel quale il fruttato proprio del vino rosso si lega armoniosamente all’aroma delle visciole e si abbina ottimamente con crostate e tutti i dolci secchi della tradizione locale.
(Liberamente tratto da www.turismo.marche.it)